Ti capita durante il giorno di sentire “l’ansia" per i motivi più disparati?
Dalla coda al supermercato, al computer che dà i numeri, all’appuntamento spostato, al mancato riconoscimento al lavoro, all’irriverenza dei figli etc.. Insomma le provocazioni della vita sono infinite e più ci arrabbiamo e più si amplifica il disagio interiore. Lo chiami stress e, a quanto pare, è la vera pandemia del XXI secolo!
Il termine "stress" indica uno sforzo da massima tensione, ma è opportuno distinguere tra eustress ovvero stress “sano”, valido alleato biologico per reagire dinnanzi a situazioni difficili o impegnative in uno specifico contesto e distress ovvero stress “cattivo”, ripetuto e cronicizzato che poi porta allo sviluppo di patologia (psicosomatica).
Quello che è fondamentale tu tenga in considerazione è che lo stress deriva da una tua situazione di adattamento, maggiore è la distanza tra i tuoi bisogni e ciò che ti offre l’ambiente (lavorativo, relazionale, familiare) e maggiore sarà la tensione che registri. Quindi si fonda su di uno squilibrio tra i tuoi stimoli emozionali legati al bisogno e le risorse che hai a disposizione nel tuo specifico ambiente.
Può essere legato anche ad un vissuto specifico transitorio (esempio un trasloco, una separazione etc) ma pur sempre lo stato di alterazione dipende dall’approccio personale all'evento, da quanto ci si identifichi con il “problema” uscendo dalla presenza in sè stessi e dunque dal ”IO SONO”.
Infatti le radici dello stress non sono legate solamente all’iperattività o alla routine incessante, bensì nel nostro personale approccio, nel come si guarda la vita. Uno dei motivi di stress che ultimamente sempre più spesso riscontro nelle persone è il loro confrontarsi con modelli esterni, inseguendo la perfezione illusoria e avendo un rapporto molto critico con sè stessi. Ecco che la cultura dell’errore incombe notevolmente nelle vite emozionali, i comportamenti “sbagliati” veri o presunti, personali o di altri, generano molta tensione interna che poi proiettiamo nelle relazioni.
Come uscirne evitando di nutrire ancora questa nefasta sensazione?
1. Riprenditi il diritto all’errore
Stop ai sensi di colpa, torna a celebrarti sapendo che tutto serve alla tua trasformazione, restituisci il carico al di là del bene e del male, al di là del giusto e sbagliato e goditi la tua libertà interiore da modelli di altri. Riempi di gratitudine ogni spazio lasciato da vecchie credenze, sii grato per ogni giorno che rinasci.
2. Trova del tempo per Te
Il Silenzio unito al vuoto da stimoli esterni rappresentano la via di ricongiunzione con la tua pace interiore, bastano anche 15 minuti al giorno inizialmente per spezzare l’effetto “corda tesa”.
3. Ascolta i tuoi bisogni profondi
Chiediti con assoluta onestà quale sia il tuo bisogno in quella situazione e ascolta l’emozione correlata alla negazione di quel bisogno, offri la tua spaziosità dal cuore, lasciati attraversare dalla sensazione senza identificarti in essa, accogli.
4. Verbalizza e dai voce al tuo bisogno
Impara a fare amicizia con le tue verità profonde e a legittimarti ad esprimerle, con linguaggio chiaro e senza accuse. Semplicemente esprimi il tuo bisogno senza giudizi.
5. Immagina
L’inconscio non distingue uno stimolo reale da uno immaginato, sfrutta il tuo potere creativo interiore per iniziare a dar voce attraverso le immagini a ciò che desideri veramente diventare, divieni ciò che desideri, incarna la tua visione, abita la casa dei tuoi sogni, svolgi il lavoro che ti appassiona, vediti così dai voce al tuo visionario sensa limiti.
6. Trascorri del tempo in natura, abbraccia un albero e senti tutta la sua forza e imponenza, l’energia della natura è molto benefica e ti porta allo stato di flusso e presenza.
7. Ridi, ridi, ridi ritrova il potere di godere e il tuo diritto al piacere. La gioia è il tuo stato naturale, da quanto il tuo bambino interiore non gode?
8. Respira e abita il tuo corpo
Porta aria ricca di ossigeno al tuo corpo, questo stimola cuore, polmoni, muscoli, polmoni! Metti una mano sulla pancia e una sul petto, e inizia a respirare: l'obiettivo è far alzare la mano poggiata sulla pancia mentre quella posizionata sul petto deve restare ferma. Inspira dal naso e osserva la pancia riempirsi di aria, poi pian piano espira dalla bocca ricca di ossigeno nel nostro corpo, stimolando il cuore, i polmoni e i muscoli, un effetto che aumenta l'endorfina rilasciata dal cervello.
Vedrai che piano piano riacquisendo il tuo nuovo equilibrio sentirai una maggior lucidità, centratura nelle tue scelte e riacquisisci il potere di essere nuovamente protagonista attivo del tuo esistere.
Tu esisti, e dunque vivi! Ne hai diritto, è il tuo turno ora!
Michela Crivellaro