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Amore, coppia e felicità ❤️
In amore la sfiga non esiste! Ecco una via per non soffrire più… ☝🏻❤️✨
Ciò che vedi fuori è dentro di te
Bilancio di fine anno: lasciare il vecchio e accogliere il nuovo… in 3 step
Messaggio per natale 2020
Un altro anno volge al termine, questo è un tempo di propositi e resoconti…
Il lavoro al tempo del CoronaVirus
Come uscire dalla crisi?
Le crisi in ogni tempo e circostanza sono momenti cruciali, portano con sé grandi incertezze e dibattiti ma allo stesso tempo grandi stimoli di evoluzione. L’epoca del coronavirus sta profondamente sovvertendo ogni forma di “controllo” portandoci a sentire le nostre vulnerabilità, stravolgendo non solo il nostro sentire ma anche i vari settori economici. Le misure emergenziali stanno comportando cambiamenti radicali nei nostri approcci, nel modo di lavorare e organizzare.
Così come nel “food” iniziano a decollare i ristoranti virtuali, che non hanno una sala per gli ospiti ma che offrono take away di qualità, allo stesso modo ho personalmente assistito nel mio settore ad una crescita esponenziale di consulenze e di formazioni online, un cambiamento radicale e per me impensabile fino a qualche anno fa.
In questi periodi di elevata instabilità, la flessibilità alla trasformazione, la capacità di adattarsi, di innovare e di reagire è un requisito indispensabile per la vita.
Nei momenti di incertezza, ambiguità e crisi c’è bisogno di risvegliare il leader coraggioso che alberga in ognuno di noi.La consapevolezza non lascia spazio al lamento ma spinge a riprogrammare nel breve periodo, a muoversi abilmente in scenari complessi, a prendere decisioni “difficili”, assumersi responsabilità e cogliere nuove, e non sempre evidenti, opportunità.
Il mercato del lavoro pone nuove regole evolutive al cospetto delle quali occorre fermarsi a riflettere.
Il grande divario tra i liberi professionisti e i dipendenti non è più così marcato sul profilo della “sicurezza”, anzi sta venendo sempre meno visto il clima attuale di instabilità economica e sociale.
Personalmente ritengo che gli elementi che, sempre più, faranno la differenza e garantiranno il successo di ogni attività siano:
• il grado di amore e passione con i quali si svolge la propria missione lavorativa: mettici il cuore!• la riscoperta del proprio vero talento: felicemente a servizio dell’umanità!• il mindset: non devi avere paura!• innovarsi: crea ed esci da sentieri conosciuti• affidabilità, coerenza, etica e concretezza
Oggi nelle grandi organizzazioni questi aspetti non sono incoraggiati a discapito della motivazione, della salute e dell’appagamento dell’essere umano.
Il rapido progresso tecnologico sostituisce e sostituirà sempre più il lavoro dell’uomo.
E mentre perdere il posto di lavoro diviene un fenomeno sempre più diffuso, l’acquisizione di un grado maggiore di autostima e fiducia divengono elementi imprescindibili per superare ogni ferita.
Ritornare al ricordo di sé attraverso l’originalità, l’artigianalità, l’esclusività nel far ri-emergere l’innato talento fa risplendere le sorti di manager, imprenditori, lavoratori riscoprendo la bellezza di una nuova produttività consapevole.
Un patrimonio da recuperare che non può essere replicato da una macchina ed offre benessere, intensità, creatività e passione all’anima di ogni impresa.
La sfida da affrontare non è di carattere finanziario ma in primis culturale, una trasmutazione che dia nuova effervescenza e valore all’identità personale, alla connessione umana e ad una dimensione innovativa nel fare impresa.
Nuovo spazio alla responsabilità, alle nuove idee, ai propri talenti innati e all’entusiasmo personale e collettivo.
Rendersi appassionati, unici ed insostituibili: co-creatori della felicità di una nuova economia, a portata di tutti e non di pochi.
Felici steps verso gli infiniti orizzonti dell’imprenditività creativa!
Michela Crivellaro
Impara a conoscere il tuo istinto, se lo soffochi vivi male!
Quante azioni compi senza averle scelte o apprese, più semplicemente in modo automatico!
Ci sono in te infinite risorse interiori, un’energia intrinseca vivente in te che stimola e dona forma ai tuoi innati comportamenti.
L’istinto è la base della tua esistenza e favorisce il tuo benessere, è la radice di sopravvivenza e salute, un patrimonio di sagge informazioni dotato di un potere immenso.
Gli animali compiono imprese incredibili assecondando l’istinto, ad esempio le api, che spesso osservo mentre si nutrono immerse tra i pistilli dei fiori del mio terrazzo, “sentono” i fiori a chilometri di distanza ed è incredibile come tutto accada spontaneamente, così come il gatto sa tornare a casa del padrone anche dopo aver percorso distanze. L’istinto è dunque la voce della natura!
Che cosa succede agli esseri umani invece?
Assorbiti nei pensieri razionali e nelle distrazioni di massa noi spesso ignoriamo il nostro istinto, o meglio ne sopprimiamo le informazioni attraverso processi mentali di controllo, lo temiamo e reprimiamo.
Quante volte per istinto avresti voluto fare un’esperienza ma poi è scattato qualcosa in te per cui ti sei trattenuto?
Se lo soffochi vivi male!
«Devo frenarmi, cosa penserà di me».
«Le mie fantasie sono segreti, mi vergogno».
«Mi attrae molto, ma ho deciso di far finta di nulla».
«Non li sopporto, ma sorrido».
«Devo andare l’ho promesso, cosa direbbero di me se manco».
Freni su freni, legati alla tua storia e ai grandi condizionamenti: il bene e il male, il giusto e lo sbagliato che si sono formati attraverso un processo educativo e di autocoscienza fin dai primi anni di età, assecondando l’ambiente in cui sei cresciuto. Meccanismi che ti porti dietro in età adulta, nelle tue relazioni.
Le tue convinzioni chiudono o aprono le porte all’istinto: la concezione che hai della vita, il modo di rapportarti a te stesso, i ruoli che interpreti, ma anche l’educazione, i dogmi religiosi, il sentire collettivo, la morale.
Ricorda che l’istinto è però indispensabile per realizzare la tua vera natura, proprio come accade ad animali e piante. Diversamente si può innescare un conflitto interiore che rischia non solo di inibirti ma anche di cronicizzare rendendoti finto e infelice.
Paure e sensi di colpa sono i killer del tuo istinto, ti fanno scegliere “di testa” e poi stai male.
Ma se impari ad ascoltarti e ad ascoltare il tuo istinto, liberandoti dei sensi di colpa e dei giudici interiori, allora ti accordi alla musica dell’universo unitamente al leone che ruggisce, al seme che germoglia, al sole che sorge.
Una vita scorre in salute quando fluisci con le tue forze primordiali, occorre quindi una buona “deprogrammazione” e intimizzazione per far sì che l’istinto possa fluire liberamente, e il tuo comportamento sarà nuovamente e finalmente in armonia.
Quante volte dinnanzi agli eventi che scuotono la voce dell’istinto ti avvantaggia:
«Ero giunta a conoscenza di essere ammalata e qualcosa dentro di me mi ha suggerito cosa fare».
«Ho sentito che era l’uomo della mia vita, non chiedermi perché».
«Non sono andata, non sentivo di farlo. Solo dopo ho capito che era la decisione giusta».
Se desideri tornare ad una vita che funzioni, con emozioni potenzianti e creatività allora lascia che ti giungano le ispirazioni dal profondo, troverai ogni volta la strada giusta e percepirai l’armonia del benessere che si liberano in te.
Se scegli col cuore, sei libero.
Michela Crivellaro
Ti senti a tuo agio con il tuo corpo? Ecco come fare a volerti più bene
Body shaming: un corpo a bersaglio
Quando una Donna o un Uomo combattono per il proprio aspetto, in virtù di standard estetici culturali, una forte sofferenza si insinua subdolamente e diviene fonte di insicurezza, vulnerabilità o vergogna.
Questo condiziona la qualità delle relazioni, altera la percezione del proprio valore minando l’autostima, inibisce la sana socialità, influenza il pieno appagamento sessuale.
Personalmente come donna e come essere umano, anche io coinvolta da un corpo che inevitabilmente cambia, mi sento di sostenere a pieno un nuovo contagio, quello di un recupero della verità e della bellezza autentica, quella che trasuda nella normalità.
La sensualità, intesa come attrazione a sé è un moto dell’anima, non sorge dal corpo ma dalla pura sorgente di fascino magnetico, ovvero dalla libertà interiore, dall’aver recuperato i codici della propria vera natura e del ricordo di ciò che siamo profondamente.
Il mio invito e’ quello di pacificare ogni ostilità nei confronti del corpo proprio e di quello altrui, frutto di inconsapevolezza e paura.
Sviluppando una nuova attitudine ad una morbida accoglienza di ogni nostra parte, contemplando ogni peculiarità come unica e irripetibile, accarezzando ogni apparente imperfezione con tenero atteggiamento compassionevole sentiremo quanta potenza vi sia nella vulnerabilità.
Aprendo il cuore e utilizzando meno la mente condizionata vedremo molta più bellezza, la coglieremo in ogni originalità!
D’altronde chi giudica non comprende, chi comprende non giudica.
Per concludere lancio una piccola provocazione a chi invece giudica severamente l’immagine imperfetta e porrei il mio quesito “scusa, che taglia porti tu …di cuore?” 🙂
Con infinito amore per la perfezione dell’imperfezione.
Michela Crivellaro
Che fare quando la consapevolezza mette in crisi la tua vecchia vita?
Comprendi la Tua vita per essere libero e felice
Quando abbracci il vento del cambiamento grazie ad un percorso di consapevolezza vi è una trasformazione che tocca tutti gli ambiti.Tutto quello che per te era significativo diviene privo di senso, le persone con cui condividevi traguardi e relazioni non risuonano più come prima, il lavoro che svolgevi con appassionato desiderio di crescita ora non ha più lo stesso valore ecc… come se ti sentissi alieno a tutto questo.
Quando abbracci il vento del cambiamento grazie ad un percorso di consapevolezza vi è una trasformazione che tocca tutti gli ambiti.Tutto quello che per te era significativo diviene privo di senso, le persone con cui condividevi traguardi e relazioni non risuonano più come prima, il lavoro che svolgevi con appassionato desiderio di crescita ora non ha più lo stesso valore ecc… come se ti sentissi alieno a tutto questo.
Da ragazzina amavo la conoscenza e curiosavo tra i libri di filosofi e letterati indagando nelle loro biografie per trovare quel filo sottile del senso che connetteva i loro scritti ai loro vissuti emozionali. Sentivo che non potevo contenere in un piccolo vaso la mia sete di sapere e di saggezza.
A volte però per non sentirmi troppo “aliena” nei confronti dei coetanei tentavo di abbassare il mio livello intellettuale e di sensibilità per poter essere parte dei gruppi.Tentavo di omologarmi anche se dentro di me sentivo che mi stavo costringendo e stavo reprimendo la spinta che mi avrebbe condotto al di là, in una più vasta estensione ed espansione.
Una volta che ho poi scelto la via della consapevolezza ed innalzato il mio livello di coscienza, nulla è più stato lasciato al caso, nessun aspetto della mia vita è rimasto inerme al cambiamento e alla mia particolare sensibilità, ho assorbito via via nuovi approcci e trasmutazioni.
So che in molti, per dare conferma a quanto sto esplicitando, si stanno accorgendo che il loro lavoro è andato in “crisi” da quando hanno iniziato ad aprirsi ad una visione più ampia, o non sostengono più la vecchia relazione da quando hanno evoluto il proprio sentire ed incontrato un amore più integro ed autentico verso sé stessi.
Mano a mano che il Sé trova più spazio d’espressione si diviene incapaci di accontentarsi e si diventa maggiormente desiderosi di perseguire il fine più alto, lo scopo più nobile dell’esistenza.
Una volta che si è scelta la via della consapevolezza che porta con sé la responsabilità al 100% della propria esistenza, nulla sarà più lasciato al caso e faticherai a far perdurare situazioni basate su premesse di vecchie inconsapevolezze, scelte avventate, bisogni carenziali.
In questi giorni parlando con un consultante a proposito della sua problematica con il lavoro mi sono soffermata a riflettere. La ricerca lo sta conducendo ad accogliersi, a manifestare il proprio essere in modo integro e libero: ma questo lo mette in conflitto nel suo ambiente di lavoro.
Superati i sensi di colpa e la paura di essere rigettato, ha raggiunto la consapevolezza del proprio valore e della propria creatività.
In ogni istante possiamo scegliere la strada che ci porta a casa e il non perdere di vista lo scopo della nostra vita, essendo anche grati ai nostri “maestri errori” veicolo di trasformazione e insegnamento.
Prendiamo coscienza che c’è una brezza che ci spinge verso la direzione in cui gli ordini ci conducono a compiere il più alto grado di armonia e bellezza. Possiamo in qualunque momento decidere di stare bene, di prendere per mano la nostra esistenza, cessando il lungo dolore e abbracciando un nuovo respiro di coscienza che illumina l’anima, costruendo un nuovo progetto che converte la paura in azione creativa.
Ritornare alla vecchia vita, alla vecchia energia sarebbe un pessimo affare. Quando si sceglie la vita e si entra nell’abbondanza d’amore tutto ciò che si è creato in precedenza su base di privazioni, rinuncia, sfiducia, ricerca di stabilità esterna è destinato a collassare. Sono impalcature poggiate in fondamenta di dolore, ma ciò che ti conteneva non basta più e quando cadono si percepisce transitoriamente caos e disorientamento, ma successivamente sentirai respirare la libertà attraverso il tuo essere.
Per questo non sentirti sbagliato, spesso gli altri hanno più vantaggi a trattenerti al livello precedente e useranno il tuo cambiamento come pretesto d’accusa, tentano di riportarti indietro, questo può accadere quando si attraversa una soglia importante.
Coloro che ti hanno visto cambiare, magari in fretta, sono risentiti dal tuo coraggio (ciò che loro non riescono ad avere) e faticano a riconoscerti ma tu non comprimerti, sei perfetto così come sei e ripetiti “io amo e accetto me stesso così come sono” e scorri con la tua corrente ascensionale!
Buona conquista del continente più ricco, quello dell’ignoto dentro al tuo meraviglioso Sé.
Michela Crivellaro