Ti sei mai chiesto perché nella società come la nostra, in cui il benessere materiale è più diffuso, si verifichi una crisi crescente umana con livelli di depressione e di stress sempre più intensi? Quando il bisogno materiale è appagato, dunque quando la sopravvivenza è "garantita", i bisogni di significato e di amore riemergono insoddisfatti e spingono alla realizzazione di un fine più nobile. L'amore è l'energia che crea la vita: osservo che quando si perde la connessione con questa energia, quando rimaniamo in balia del pensiero razionale, sopraggiunge un senso di vuoto angosciante che ti spinge alla ricerca e all'attrazione, in risposta ad un imperativo biologico ovvero lo scambio. Eppure quando si è al cospetto dell’amore, tra esseri umani ci si ferisce profondamente e molte angosce e insicurezze vengono a bussare alla porta. Perché si ha paura d’amare?L’esperienza mi porta ad osservare, in particolare attraverso le consulenze individuali, che la paura d'amare ed essere amati è una dinamica emozionale largamente diffusa. Accade che, pur essendo attratti dall'altro, si manifestino chiusure e rigidità nel tentativo estremo di “protezione” e controllo, una reazione di difesa alla paura di soffrire, di sentire ancora (spesso dopo una perdita) la percezione di aver smarrito una parte di noi . Questo può chiaramente spiazzare l’altro che si ritrova al cospetto di dialoghi e comportamenti disordinati che celano l’istinto di “attacco” (sminuendo l’altro) o" fuga” (attuando strategie inconsce per uscire dal rapporto), tipico di quando ci si trovi dinnanzi a pericoli che in questo caso sono simbolici. Si entra in preda ad un vortice di sofferenza cui possono seguire sensazioni di panico, crisi d’ansia (sensazione di soffocamento, nausea, tachicardia, pensieri di fuga, depressione).E’ chiaro che debbano essere considerati i tratti genealogici di sfondo, le figure genitoriali e l'affettivita' in famiglia tracciano le modalità con cui poi da adulti rispondiamo all'amore.Ma uscirne è possibile? Certamente, il binario conflittuale può essere trasformato, riprogrammando la nostra proiezione interna. Riprendendosi il potere di co-creare la nuova realtà desiderata e coerente nella direzione di un fine più grande, quello di espanderci ed apprendere.Donando fiducia all’altro (parlandone) e smettendo di soccombere alla paura attraverso un lavoro emozionale, si può accedere ad una nuova percezione profonda, un passaggio sanante dalla paura (e/o dai sensi di colpa) al meritare la gioia: solo così ci si apre allo scambio relazionale, accedendo ad un nuovo stato di coscienza più espanso.Ricorda che la tua forza è sempre quella di stare sulla "soglia" dell'emozione guardandola da uno sguardo stabile e onnipresente, quello di coscienza.Mettersi in gioco significa amarsi e amare la vita, dire SI all'evoluzione coltivando presenza del qui e ora . Ora pensi ancora che si "rischi la vita" concedendoti piacere? Fain modo che la voglia di amare sia più forte della paura di soffrire ancora.Ti auguro amore e tanta buona energia