Body shaming: un corpo a bersaglio
Quando una Donna o un Uomo combattono per il proprio aspetto, in virtù di standard estetici culturali, una forte sofferenza si insinua subdolamente e diviene fonte di insicurezza, vulnerabilità o vergogna.
Questo condiziona la qualità delle relazioni, altera la percezione del proprio valore minando l’autostima, inibisce la sana socialità, influenza il pieno appagamento sessuale.
Personalmente come donna e come essere umano, anche io coinvolta da un corpo che inevitabilmente cambia, mi sento di sostenere a pieno un nuovo contagio, quello di un recupero della verità e della bellezza autentica, quella che trasuda nella normalità.
La sensualità, intesa come attrazione a sé è un moto dell’anima, non sorge dal corpo ma dalla pura sorgente di fascino magnetico, ovvero dalla libertà interiore, dall’aver recuperato i codici della propria vera natura e del ricordo di ciò che siamo profondamente.
Il mio invito e’ quello di pacificare ogni ostilità nei confronti del corpo proprio e di quello altrui, frutto di inconsapevolezza e paura.
Sviluppando una nuova attitudine ad una morbida accoglienza di ogni nostra parte, contemplando ogni peculiarità come unica e irripetibile, accarezzando ogni apparente imperfezione con tenero atteggiamento compassionevole sentiremo quanta potenza vi sia nella vulnerabilità.
Aprendo il cuore e utilizzando meno la mente condizionata vedremo molta più bellezza, la coglieremo in ogni originalità!
D’altronde chi giudica non comprende, chi comprende non giudica.
Per concludere lancio una piccola provocazione a chi invece giudica severamente l’immagine imperfetta e porrei il mio quesito “scusa, che taglia porti tu ...di cuore?” :-)
Con infinito amore per la perfezione dell’imperfezione.
Michela Crivellaro